mercoledì 30 luglio 2008

Era troppo evidente, non potevi emulare Pantani


Riccardo Riccò confessa
"La colpa è solo mia"

Davanti alla Procura Antidoping del Coni il ciclista modenese ammette l'uso di sostanze proibite all'ultimo Tour: "Dopo il Giro ero stanco di testa e di gambe: ho commesso un errore di gioventù". Verrà deferito, ma potrebbe avere uno sconto sui due anni di stop previsti. La sentenza prima dell'inizio delle Olimpiadi

Riccardo Riccò interrogato al Coni ha ammesso l'uso di Epo.  Reuters
Riccardo Riccò interrogato al Coni ha ammesso l'uso di Epo. Reuters
ROMA, 30 luglio 2008 – Riccardo Riccò ha confessato: ha preso la Cera, l'Epo di terza generazione, durante l'ultimo Tour de France. Ad ammetterlo davanti ai giornalisti è lo stesso corridore, appena uscito dall'interrogatorio, durato circa un'ora, davanti alla Procura Antidoping del Coni.
CONFESSIONE - "Ho ammesso le mie responsabilità, l'errore è stato mio e soltanto mio. Ho rinunciato alle contranalisi. In questo momento penso anche al personale della squadra e ai miei compagni che hanno perso il lavoro per colpa mia". A questo punto per Riccò ci potrebbe essere uno sconto di pena sui due anni di squalifica previste dal codice Wada. L'atleta verrà deferito dalla Procura del Coni al Tribunale Nazionale Antidoping (ex Gui): è possibile che la sentenza arrivi già la prossima settimana, comunque prima dell'inizio delle Olimpiadi. L'interrogatorio era cominciato alle 12.45, con il procuratore Ettore Torri che contestava all'atleta la positività riscontrata dopo la quarta tappa del Tour, la cronometro di Cholet. Ad accompagnare il modenese gli avvocati Alfredo Termanini e Alessandro Sivelli, presidente dell’Unione camere penali di Modena.
STANCHEZZA - Riccò ha spiegato anche le ragioni che l'hanno portato a scegliere la via del doping: "Dopo il Giro d'Italia - ha detto il Cobra, che aveva chiuso la corsa rosa in seconda posizione - ero stanco di testa e fisicamente. E ho preso questa sostanza (l'Epo di terza generazione, ndr). È stato un errore di gioventù. Ma al Giro ero pulito. Poi il mercoledì prima di partire... Non posso dire però, perchè c'è un procedimento in atto, dove me la sono procurata".
DOPPIA POSITIVITA' - Riccò poi mette in dubbio il sistema antidoping: "Al Tour ho fatto un sacco di controlli: due sono risultati positivi, ma tutti avrebbero dovuto esserlo. Evidentemente il metodo non è buono al 100 per cento perchè il prodotto dura un mese".
MODELLO SBAGLIATO - "Avere ammesso i miei sbagli penso sia un bel gesto - prosegue Riccò -, mi spiace però per i miei tifosi per i quali adesso non sono più un modello. Adesso sono un modello sbagliato. Il messaggio che voglio mandare a chi crede in me, però, è che prima del Tour ho sempre vinto con le mie gambe. Adesso non ho voglia di tornare in bici, vedremo più avanti. Non sono andato a chiedere clemenza, avevo un peso e me ne sono voluto liberare. Non chiedo niente, ho fatto quello che mi sentivo".

domenica 27 luglio 2008

Tour de France 2008-Classifica finale

Total distance covered: 3558.5 km

Standing Rider Rider number bib Team Time Gaps
1. SASTRE Carlos 11 TEAM CSC SAXO BANK 87h 52' 52"
2. EVANS Cadel 1 SILENCE - LOTTO 87h 53' 50" + 00' 58"
3. KOHL Bernhard 115 GEROLSTEINER 87h 54' 05" + 01' 13"
4. MENCHOV Denis 131 RABOBANK 87h 55' 02" + 02' 10"
5. VANDEVELDE Christian 191 GARMIN CHIPOTLE 87h 55' 57" + 03' 05"
6. SCHLECK Frank 17 TEAM CSC SAXO BANK 87h 57' 20" + 04' 28"
7. SANCHEZ Samuel 27 EUSKALTEL - EUSKADI 87h 59' 17" + 06' 25"
8. KIRCHEN Kim 41 TEAM COLUMBIA 87h 59' 47" + 06' 55"
9. VALVERDE Alejandro 31 CAISSE D’EPARGNE 88h 00' 04" + 07' 12"
10. VALJAVEC Tadej 109 AG2R-LA MONDIALE 88h 01' 57" + 09' 05"
11. EFIMKIN Vladimir 104 AG2R-LA MONDIALE 88h 02' 47" + 09' 55"
12. SCHLECK Andy 16 TEAM CSC SAXO BANK 88h 04' 24" + 11' 32"
13. KREUZIGER Roman 65 LIQUIGAS 88h 05' 51" + 12' 59"
14. CASAR Sandy 161 FRANCAISE DES JEUX 88h 12' 15" + 19' 23"
15. MOINARD Amaël 187 COFIDIS CREDIT PAR TELEPHONE 88h 16' 23" + 23' 31"
16. ASTARLOZA Mikel 22 EUSKALTEL - EUSKADI 88h 16' 32" + 23' 40"
17. SIUTSOU Konstantsin 49 TEAM COLUMBIA 88h 17' 47" + 24' 55"
18. BOTCHAROV Alexandre 83 CREDIT AGRICOLE 88h 20' 03" + 27' 11"
19. FOFONOV Dmitriy 85 CREDIT AGRICOLE 88h 21' 23" + 28' 31"
20. NIBALI Vincenzo 67 LIQUIGAS 88h 21' 25" + 28' 33"

Steegmans partecipa
alla festa di Sastre

Il belga si aggiudica l'ultima tappa del Tour sui Campi Elisi. Lo spagnolo sale sul gradino più alto del podio, completato da Evans e Kohl. Italiani a secco pure nella frazione conclusiva

Carlos Sastre ha vinto il 95° Tour de France. Epa
Carlos Sastre ha vinto il 95° Tour de France. Epa
PARIGI, 27 luglio 2008 - Al giorno più bello della carriera di Carlos Sastre, lo spagnolo che ha conquistato la 95ª edizione del Tour de France, partecipa di diritto anche Gert Steegmans, belga che in volata si prende l'ultima frazione della Grande Bouçle 2008, 143 chilometri da Etampes a Parigi.
A SPASSO IN CAMPAGNA - L'ultima tappa come da tradizione è una passerella. Il Tour di Sastre è in cassaforte, e i compagni della Csc lo scortano fin sulla linea d'arrivo. All'inizio spazio ai brindisi e ai festeggiamenti. La corsa si accende dopo il primo passaggio sotto la linea d'arrivo, anche se i tentativi di fuga non hanno successo. Ci provano un po' tutti, compreso Schumacher, vincitore ieri.
ULTIMO GIRO - Allo scoccare dell'ultimo giro attacca il francese Gerard (Française des Jeux), che parte quando suona la campanella dell'ultimo giro e il gruppo affronta l'ultima salita verso l'arco di trionfo. L'attacco dura lo spazio di un chilometro perché il plotone è pancia a terra e vola oltre i cinquanta all'ora. Ci prova anche Chavanel, l'uomo più combattivo, ma le squadre dei velocisti sono organizzate per non perdere l'ultima chance.
VITTORIA IN VOLATA - Allo sprint il treno che si organizza meglio è quello della Quick Step, che lavora per il belga Gert Steegmans. Lo sprint è velocissimo, e il belga ottiene la sua seconda vittoria in carriera al Tour (lo scorso anno si impose a Gand) resistendo al ritorno del tedesco Ciolek e della maglia verde Freire.
I BIG FRAZIONATI - Complice la neutralizzazione del tempo agli ultimi tre chilometri, i grandi della classifica tagliano il traguardo con estrema calma. Capita così che Evans e Kohl, complice un buco, guadagnino 7" su Sastre, ma la maglia gialla dello spagnolo non è in pericolo. Il capitano della Csc vince il Tour con 58" sull'asutraliano, secondo come l'anno passato, e 1'13" sull'austriaco, che si "consola" con la maglia a pois.
ITALIANI ANCORA A SECCO - Ballan e Pozzato cercavano l'ultimo acuto, dopo aver mancato l'occasione di vincere in fuga, ma si sono dovuti accontentare di un piazzamento. Il trevigiano della Lampre è 12° allo sprint, il vicentino della Liquigas quattordicesimo.

mercoledì 23 luglio 2008

lunedì 21 luglio 2008


Guido Grandi

Vincitore della coppa Lombardia 2008
Mediofondo master 2

domenica 20 luglio 2008

Bettini in forma olimpica

L'iridato vince a Pescara il Trofeo Matteotti, una delle gare di avvicinamento alla prova di Pechino del 9 agosto, battendo i compagni di fuga allo sprint

Paolo Bettini è nato a Cecina il 1 aprile 1974. Ansa
Paolo Bettini è nato a Cecina il 1 aprile 1974. Ansa
PESCARA, 20 luglio 2008 - Torna al successo Paolo Bettini con una prova tutto cuore, convincente sul piano agonistico, anche in vista della prova olimpica di Pechino che si disputerà il 9 agosto. Per la prima volta il campione del mondo iscrive il suo nome nell'albo d'oro del Trofeo Matteotti, la classica abruzzese che ha visto 133 corridori al via della 63ª edizione.
LA GARA - Dopo diverse fughe e controfughe, nell'ultimo giro l'assalto decisivo di Simeoni, il neo campione d'Italia, con Reda e Gilioli ai quali si aggiungevano in due riprese prima Muto quindi Bettini. I cinque facevano il vuoto anche perché dietro il gruppo, diviso in quattro tronconi, non era in grado di organizzare una rincorsa. Sul traguardo partiva lungo Simeoni, superato da Muto alla cui ruota si metteva Bettini per saltarlo a una trentina di metri dal traguardo, mentre tutto sulla destra Francesco Reda (Ngc Medical) provava invano la rimonta in extremis, conquistando comunque la piazza d'onore davanti a Pasquale Muto (Miche-Silver Cross).
IL PROGRAMMA - "Ho voluto fortemente questa vittoria – spiega Paolo Bettini – La squadra è stata magnifica. Ad inizio gara abbiamo perso Grabovskyy per un’indisposizione e Scarselli per una botta la ginocchio. Tonti, Proni e Visconti hanno però dato il 100% per consentirmi di vincere questa corsa, non posso fare altro che ringraziarli. Con il Matteotti si chiude un ciclo di allenamenti veramente intensi che abbiamo effettuato nei giorni scorsi sulle strade dell’Abruzzo. Le sensazioni sono buone e il colpo di pedale migliora di giorno in giorno. E’ stato sicuramente un buon test considerato il chilometraggio (190 km) e la temperatura che si è mantenuta sempre sui 35 gradi". Bettini rifinirà ora la sua "preparazione olimpica" al Tour de la Region Wallone. "Correrò in Belgio da sabato prossimo – continua Bettini - poi volerò in Spagna per partecipare alla Clasica San Sebastian. L’obiettivo è di crescere ulteriormente per presentarmi al top a Pechino".
Alla gara era presente anche il d.t. delle nazionali Franco Ballerini. Stefano Garzelli, ai microfoni della Rai, ha dichiarato: "Paolo ha forma incredibile, poche volte l'ho visto come oggi, l'Italia puà stare tranquilla, all'Olimpiade ci sarà un grande Bettini".

Schleck esalta la squadra
"Non compagni, ma amici"

Il lussemburghese, nuova maglia gialla del Tour de France. esalta la forza della Csc, Gerrans entusiasta: "Sentivo la gamba buona, non ho avuto problemi". Nibali: "Mi sono lacerato la stessa anca del Giro"

Andy (sin )e Frank (dx) Schleck, 23 e 28 anni. Bettini
Andy (sin )e Frank (dx) Schleck, 23 e 28 anni. Bettini
PRATO NEVOSO (Cuneo), 20 luglio 2008 - Più che nevoso, Prato nervoso. Undici chilometri e mezzo di salita e due corse: la prima, davanti, vinta dall’australiano Simon Gerrans sui due superstiti compagni di fuga, il basco Martinez e lo statunitense Pate; la seconda, subito dietro, con Frank Schleck che ha strappato la maglia gialla a Cadel Evans. Ma nella prima tappa mezzo italiana del Tour, quella con il temutissimo e dunque innocuo Colle dell’Agnello, c’è molto di più, e c’è molto altro.
CUORE FRANK - Schleck, 28 anni, lussemburghese, fratello maggiore del talentuoso Andy, 23: "E’ stata una giornata memorabile, eppure non era cominciata bene. Pioggia e freddo. La nostra squadra ha fatto un grande lavoro nella parte centrale, fra l’Agnello e l’attacco della salita finale. E forse avremmo ripreso la fuga se non ci fossero state tutte quelle cadute: prima Pereiro, poi Cunego, infine Menchov. Cancellara è stata bravo, Andy bravissimo. Poi toccava a me e a Carlos Sastre. Solo che Evans stava sempre e solo sulla mia ruota: mi curava a uomo. Così è scattato Sastre e si è portato via Kohl e Menchov. Ovviamente non potevo reagire. L’ho fatto solo nel finale, perché mi sarebbero bastati 2 secondi per prendere la maglia gialla. Così ho fatto, e così è stato. Se posso dire un grazie, lo faccio a tutti i miei compagni: non sono solo compagni, sono amici".
GIOIA GERRANS - Adesso nella generale Frank precede il semisconosciuto austriaco Bernhard Kohl di 7", Evans di 8", l’invisibile russo Menchov di 38", il regolare americano Vandevelde di 39". Insomma: cinque uomini in 39". Per Gerrans, un mese più giovane di Frank Schleck, è la vittoria più prestigiosa della carriera: "Gli altri tre sono scattati al km 12, io li ho raggiunti dopo 4 km. A quel punto non mi davo neanche una possibilità che la fuga riuscisse: troppo lontana dal traguardo. Ma nel ciclismo non si sa mai. Il vantaggio è salito in fretta, ma per noi le cose si sono messe bene solo quando dietro si sono fermati ad aspettare i caduti. E così ai piedi dell’ultima salita avevamo ancora una decina di minuti dei 17 accumulati. Ai -5 avevamo ancora 7’, e abbiamo cominciato a studiarci un po’. Sentivo la gamba buona e, quando ho attaccato, non ho avuto difficoltà".
ITALIA - Poteva essere la giornata di Cunego. "Invece è stata una giornataccia - ha spiegato Marzio Bruseghin, suo gregario -. Si sentiva bene, noi volevamo fare la tappa per lui. Nel tratto in pianura, a una rotonda siamo entrati forte, c’era dell’olio, siamo caduti uno sopra l’altro. Lui, io, anche Nibali. Era il km 124. Abbiamo recuperato, ma Damiano non era più al massimo". A fine tappa, decimo controllo antidoping per Cunego da quando è al Tour. Deluso anche Vincenzo Nibali: "La caduta non ci voleva. Mi sono lacerato di nuovo l’anca sinistra, la stessa che mi ero grattuggiato al Giro. Sono rientrato, poi ho pagato la prima accelerazione. Però ho tenuto il ritmo e anche la maglia bianca".
CIAO CIAO - C’è da consolarsi pensando a quello che è successo a Oscar Pereiro: al km 81, in discesa, il vincitore del Tour 2006 è precipitato in una scarpata, un volo di 10 metri, ci ha rimesso la spalla sinistra e ha abbandonato. Non è partito l’inglese Cavendish, vincitore di quattro tappe: aveva giurato di voler arrivare a Parigi, magari in maglia verde, si vede che ci ha ripensato. Si sono ritirati anche il belga Devolder e l’australiano Renshaw. Domani secondo e ultimo giorno di riposo. In Italia.

Riccò: "Notte terribile
Ma il test non è sicuro"

Il modenese rientrato a casa ricorda i momenti più duri: "In prigione un'esperienza che non auguro neppure a un cane, avevo gli incubi". Poi abbozza una difesa: "Non credo che il metodo usato sia valido al 100%"

Riccardo Riccò, 24 anni, vincitore di 2 tappe al Tour. Ansa
Riccardo Riccò, 24 anni, vincitore di 2 tappe al Tour. Ansa
FORMIGINE (Modena), 20 luglio 2008 - "Un'esperienza come quella che ho passato non la auguro neppure a un cane. Nella notte in prigione mi è passato in testa di tutto. Avevo grandi sbalzi d’umore, passavo dalla gioia al dolore. D’altronde dopo aver toccato il cielo con un dito, in un attimo mi sono trovato per terra. Tremendo".
SCOSSO -Riccardo Riccò decide di non scegliere una facile fuga. Anche se stanco, scosso, forse impaurito, decide che è meglio affrontare la stampa, spiegare. Sono le 15.25. Via Don Milani è deserta, annichilita dalla canicola. Un’utilitaria grigia irrompe sulla scena. Riccardo è seduto sul sedile destro. Alla guida Rubino, il padre. Dietro Alessandra, la madre. "Calma. Vi faccio venire in casa. Anche voi è giusto che facciate il vostro mestiere. Però facciamo veloci che vorrei andare a dormire", dice il Cobra. "Prego, accomodatevi in giardino", aggiunge la madre. Riccardo parla sull’uscio di casa. Dietro di lui Rubino. Stanco, invecchiato, non rasato di fresco, si appoggia al tavolo. Alessandra segue la scena dalla vicina finestra.
CAPIRE - "Bisogna aspettare alcuni giorni per capire bene la situazione — attacca Riccò con una voce che vorrebbe tenere calma —. Bisognerà attendere anche le controanalisi. Poi vedere se il metodo che hanno usato per fare il test è valido. Non credo sia sicuro al 100%". Quello che più ha scosso Riccardo è l’esperienza del fermo di polizia. "Una situazione tragica. Mi è passato in testa di tutto con alti e bassi tremendi. Il primo giorno non sono riuscito a toccare cibo. Non ne avevo assolutamente voglia anche se i gendarmi non mi hanno trattato male. Alla mattina sono riuscito a fare colazione. E la notte non è stata un granché, visto che ho dormito per terra con solo un panno per coprirmi".
GIUDIZI - Riccardo non si ribella neppure di fronte alle critiche dei colleghi: "Chiaro che mi abbiano bastonato. Io però sarei stato zitto perché credo ci voglia il rispetto per tutti". E magari, lascia intendere con lo sguardo, chi ha criticato non è neanche una vergine.
NIENTE COMPLOTTO - Poi, respinge il complotto ("non mi sento vittima di niente, anche se la situazione non è molto chiara"); nega ogni addebito ("non mi nascondo perché non ho fatto nulla di male"); divide i tifosi in due categorie ("mi abbandoneranno quelli che salgono sul carro del vincitore, agli altri, a quelli veri, chiedo di aspettare"); racconta che la persona che ha avuto più piacere di vedere dopo la liberazione "è Vania", la fidanzata. Il licenziamento di Piepoli, invece, non vuole commentarlo: "Non so nulla di preciso".
SUCCESSO - Il Tour ora è un sogno infranto. Altro che vittoria di tappa, Riccardo mirava al bersaglio grosso. "Avete visto tutti come andavo forte. Sì, potevo proprio giocarmi la vittoria. Ora voglio tornare in bici prima possibile perché è la mia vita. Ho il morale sotto i piedi, ma una bella pedalata sono sicuro che mi farà bene".
MONTAGNA - "Anche se per me è come se mi fosse caduta una montagna sulla testa, se Riccardo ha sbagliato è giusto che paghi — conclude il padre —. E che non ci siano mezze misure come sempre. Però la situazione è strana. Voi giornalisti lo avete già condannato senza il beneficio del dubbio. Ma soprattutto dalla squadra ci aspettavamo maggiore rispetto". Alle 15,37 via Don Milani è di nuova addormentata. Ma tra un mese, statene certi, comincerà una nuova corsa tra le squadre per avere Riccò, anche se lo stop potrebbe essere molto lungo.

venerdì 18 luglio 2008

Riccò libero torna in'Italia
"Tornerò ancora più forte"

Nell'interrogatorio al tribunale di Foix, il modenese ha ribadito la sua innocenza, ma sarà giudicato per "uso di sostanze tossiche". Rilasciato, sta rientrando in Italia dove farà altre analisi. La Saunier Duval licenzia lui e Piepoli

Riccardo Riccò scortato dai gendarmi francesi esce dal tribunale di Foix. Afp
Riccardo Riccò scortato dai gendarmi francesi esce dal tribunale di Foix. Afp
NARBONNE (Fra), 18 luglio 2008 - Ha passato la notte a Pamiers Riccardo Riccò, dopo il ciclone doping che l'ha travolto. Il corridore della Saunier Duval era stato trasferito lì da Mirepoix, dove era arrivato nel pomeriggio di ieri per essere interrogato.
17.37 - Antoine Leroy, il pm che ha interrogato e messo sotto inchiesta Riccardo Riccò, ha rivelato che nella camera di albergo di Riccardo Riccò "sono stati trovate diverse apparecchiature mediche, siringhe e apparecchiature per flebo non utilizzate, ma anche alcune borse vuote". "Secondo i risultati delle prime perquisizioni - continua il pm, raggiunto telefonicamente - non c'erano sostanze dopanti in quanto tali".
17.32 - Secondo quanto dichiarato da Antoine Leroy, procuratore della Repubblica di Foix, "Riccò sarebbe sotto controllo giudiziario con il divieto di entrare in contatto con i membri della sua squadra. Secondo Leroy, il corridore modenese avrebbe nuovamente affermato di non avere mai usato Epo e di non sapee spiegare le cause della sua positività.
17.25 - Secondo quanto riportato da Rai Tre che ha intercettato Riccò in un'area di servizio, l'ormai ex capitano della Saunier Duval avrebbe dichiarato di essere in procinto di rientrare in Italia, con l'auto della fidanzata Vania Rossi, per sottoporsi ad altre analisi: "Tornerò più forte di prima, sentirete presto parlare di me" le sue parole alla Tv di Stato.
17 - Riccardo Riccò è stato incriminato e andrà sotto processo in Francia per il reato di "uso di sostanze tossiche", ha annunciato il procuratore della Repubblica di Foix. Il corridore è stato per il momento rilasciato dopo lo stato di fermo, ed è ripartito partito a bordo di un'auto con la fidanzata Vania Rossi.
16.55 - Gianni Ghirri, zio di Riccardo Riccò e presidente del Fans Club dedicato al modenese: "Quella di Mauro Gianetti per noi è una mossa a sorpresa. Ognuno evidentemente difende la propria parte e lui ha seguito una logica che per me però è difficile comprendere completamente. Però quello che ha detto oggi non va di pari passo con quello che ha dichiarato ieri. E poi perché, allora, non ha comunicato questa decisione già ieri?"
16.35 - Mauro Gianetti, team manager della Saunier Duval alla Rai: "Ho svolto un'indagine interna, non ho parlato con Riccardo ma l'ho fatto con Leonardo. Da lui non sono riuscito a ottenere risposte convincenti e non voglio più avere dubbi o dare fiducia alle persone". È deluso e amareggiato Mauro Gianetti. "Non ho avuto le risposte che volevo e sono stati licenziati - spiega -. Se mi sono sbagliato pagherò le conseguenze. Non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione su un'eventuale positività di Piepoli e Cobo. Per Piepoli ho dei dubbi personali: parlando con lui ho sentito di non poter avere fiducia, ho sentito alcune frasi e non ho avuto la sensazione positiva per avere fiducia com'era fino a qualche giorno fa. Al momento non ho dubbi per Cobo. Ma tutto quanto è successo, è assurdo: ci troviamo in balia delle decisioni prese dai corridori quando sono lontani da noi. Lo sponsor? Ha reagito in modo corretto, era deluso e amareggiato. La Saunier Duval vuole sapere se sia coinvolta la squadra e io dico ad alta voce che nessuno della squadra, nessun membro di una formazione di alto livello, oggi inciti un corridore a usare pratiche dopanti. La nostra continuità passa attraverso il non avere scandali perché nessun meccanico, nessun d.s. guadagna di più se si vince una corsa. Purtroppo, malgrado i nostri sforzi ci troviamo in questa situazione senza essere riusciti ad evitarla. Chiudere l'attività? È prematuro. Non so se io avrò la forza per andare avanti: noi diamo fiducia, ma se si è ripagati in questa maniera... Non si può continuare con la paura che domani la fiducia venga nuovamente tradita". Gianetti svela quando Riccò ha deciso di partecipare al Tour. "Il 23 giugno mi ha inviato un sms in cui c'era scritto: se non rubo il posto a nessuno e non pretendete la classifica, verrò per provare a vincere una tappa. Riccardo non doveva essere in Francia, doveva andare alla Vuelta e poi preparare i Mondiali"
15.40 - L'avvocato di Riccò, Stephanie Rabat ha fatto sapere che il corridore davanti al giudice ha dichiarato: "Sono innocente. Non mi sono dopato. Chiederò al più presto le controanalisi"
15 - Riccardo Riccò è arrivato al Tribunale di Foix poco prima delle 15. Il corridore, scortato da una decina di gendarmi, sembrava rilassato ma è entrato nell'edificio senza rilasciare alcuna dichiarazione.
14.40 - In un comunicato stampa la Saunier Duval fa sapere di aver licenziato Riccardo Riccò e Leonardo Piepoli per violazione del Codice Etico. Il manager Mauro Gianetti ha fatto sapere di aver condotto ieri un'indagine interna, che ha portato alla risoluzione del contratto sia del modenese che del pugliese. "Abbiamo sempre sorvegliato i nostri atleti con il massimo scrupolo possibile - spiega Gianetti nel comunicato - pretendendo da loro, in ogni occasione e circostanza, una condotta lineare e sportivamente inappuntabile. All'atto della stesura dei contratti, ponendo come condizione imprescindibile il più totale rigore etico, dai corridori abbiamo sempre ricevuto le massime garanzie e lo stesso Riccò mi giurò sulla testa di sua madre che mai avrebbe fatto ricorso a pratiche illecite per migliorare le sue prestazioni. Malgrado tutti gli sforzi compiuti, confidando nell’efficacia dei controlli esterni ed interni, non siamo riusciti ad evitare questa assurda situazione e oggi, come squadra, ci sentiamo vittime dell'irresponsabilità di coloro che, con la criminale smania di primeggiare, mettono a repentaglio gli investimenti milionari degli sponsor e le prospettive occupazionali di decine di onesti lavoratori".
14.30 - Dal carcere di Pamiers escono tre macchine: in una, con i vetri oscurati, dovrebbe esserci Riccardo Riccò. La direzione dovrebbe essere il tribunale di Foix, distante circa 20 chilometri, dove il ciclista verrà interrogato dal giudice istruttore
13.57 - "Abbiamo saputo che Riccardo sta bene, è tranquillo perchè non ha nulla da nascondere e, a quanto sappiamo, è stato trattato bene durante la notte trascorsa in gendarmeria". Sono parole dello zio di Riccò, Giovanni Ghirri. L'uomo è in Francia assieme alla sorella del ciclista, Melissa, e a Pamiers hanno incontrato Vania, la fidanzata di Riccò. "Vogliamo essergli accanto in tutti i modi. Anche Melissa e Vania sono tranquille, perchè tutti siamo convinti che Riccardo non ha niente da nascondere".
13.45 - Vania Rossi ha potuto incontrare il fidanzato Riccardo Riccò, ancora in gendarmeria.
13.05 - La Saunier Duval sta seriamente pensando di ritirare la propria sponsorizzazione dopo la positività di Riccò. "E' altamente probabile che ritireremo la sponsorizzazione dopo questa faccenda - ha dichiarato Thierry Leroy, direttore genrale di Saunier Duval -. Se effettivamente ci troviamo di fronte a un caso di doping organizzato è chiaro che la nostra azienda domanderà i danni a chi ha gestito la squadra".
12.25 - Si intensificano le voci sulla positività di un altro corridore della Saunier Duval. La sostanza incriminata sarebbe ancora una volta la Cera, la stessa che ha inchiodato Riccò
11.19 - Sul caso Riccò arriva anche la condanna di Damiano Cunego, che proprio prima del Tour aveva promosso una campagna antidoping. "Il ciclismo è sempre allo stesso punto: si annuncia di aver intrapreso la strada giusta per risollevarsi ma evidentemente non è così. Continuo a correre convinto di quello che faccio, però ogni volta ci si scontra con la realtà dei fatti che fa a pugni con i programmi di recupero di credibilità del settore. È un momento durissimo, ma non perdo la fiducia che il futuro possa essere migliore e il ciclismo riacquisti così credibilità. Fermare Riccardo rappresenta un provvedimento giusto in questa direzione"
11.15 - A Pamiers arrivano lo zio e la sorella di Riccardo Riccò, Melissa. "Siamo venuti - dice Giovanni Ghirri, che oltre a essere lo zio è il presidente del fans club di Riccardo Riccò - per manifestargli tutta la nostra solidarietà e per non farlo sentire solo. Speriamo di incontrarlo fuori dalla gendarmeria o nel tragitto da Pamiers a Foix. A noi ora interessa solo l'uomo Riccardo e quello che sta passando"-
NUOVO INTERROGATORIO - Il modenese verrà ascoltato di nuovo questo pomeriggio alle 15 nel tribunale di Foix dal giudice istruttore titolare dell'inchiesta. Frattanto il procuratore Antoine Leroy ha convocato due ore dopo una conferenza stampa per fare il punto della situazione. In mattinata, a bordo di una Porsche Cayenne guidata dalla madre Rosella, è arrivata in Francia la fidanzata di Riccò, Vania Rossi, campionessa italiana di ciclocross.
OMBRE SULLA SAUNIER - Nel mirino dei gendarmi francesi c'è adesso tutta la Saunier Duval Scott. La squadra di Riccò è sospettata di aver messo in piede un sistema doping organizzato. Il motor home del team e l'hotel dove alloggiavano a Ussat-les-Bains è stato perquisito ieri dai gendarmi, che sono anche sulle tracce di Leonardo Piepoli, rientrato ieri sera nella sua casa di Montecarlo.
I DUBBI DEL TOUR - Sulla Saunier Duval aveva avanzato dei dubbi già ieri Christian Prudhomme, direttore del Tour de France: "Gianetti non mi sembra un modello di virtù" aveva detto del manager della squadra di Riccò. Già l'anno passato un corridore della Saunier Duval, Iban Mayo, risultò positivo all'Epo ad un controllo durante il Tour, anche se in seguito venne assolto dalla federazione spagnola. Nonostante questo, la squadra era stata invitata ugualmente. "La decisione di lasciare la corsa dimostra che sono responsabili, se non colpevoli" aveva proseguito Prudhomme, che poi aveva attaccato anche Cobo e Piepoli, mettendo in dubbio la loro vittoria sull'Hatuacam: "Non so se era doping di squadra, ma sull'Hautacam due di loro erano superiori agli altri" aveva insinuato Prudhomme.
MASSIMA SEVERITA' - Sull'affair Riccò ha detto la sua anche Rachida Dati, ministro della Giustizia francese. "La giustizia segue questi casi nel modo più severo possibile - ha detto - È assolutamente sconvolgente avere atleti dopati al Tour de France, tanto più che il ciclismo è uno sport per famiglie, che mobilita tutta la Francia. Per punire il doping abbiamo creato un reato penale estremamente pesante con pene detentive severissime".
PANTANI NON C'ENTRA - Intanto sul caso Riccò sono intervenuti i familiari di Marco Pantani, invitando tramite gli avvocati Alessandro Monti e Claudio Carnevali a smetterla di paragonare la vicenda del Cobra a quella del Pirata. "Non si capisce perché (o forse lo si capisce perfettamente se lo si valuta dal punto di vista del clamore e dell'attenzione che può suscitare sul lettore il nome di Pantani) - fanno sapere gli avvocati - per raccontare un fatto di cronaca giudiziaria sia necessario accostarlo forzatamente e strumentalmente al Pirata". La famiglia Pantani si riserva di rivolgersi alle autorità giudiziarie per tutelare l'immagine del figlio.

Riccò interrogato alle 15
Tutta la squadra nel mirino

Il modenese nel pomeriggio verrà sentito al tribunale di Foix. Alle 17 conferenza stampa per fare il punto. Intanto aumentano i sospetti sulla Saunier Duval: si teme il doping di squadra. Gendarmi sulle tracce di Piepoli. Si intensificano le voci su un'altra positività di un compagno di squadra di Riccò

Riccardo Riccò mentre lascia il Tour: verrà interrogato oggi alle 15. Ansa
Riccardo Riccò mentre lascia il Tour: verrà interrogato oggi alle 15. Ansa
NARBONNE (Fra), 18 luglio 2008 - Ha passato la notte a Pamiers Riccardo Riccò, dopo il ciclone doping che l'ha travolto. Il corridore della Saunier Duval era stato trasferito lì da Mirepoix, dove era arrivato nel pomeriggio di ieri per essere interrogato. Alle 15 verrà ascoltato al tribunale di Foix dal giudice istruttore.
12.25 - Si intensificano le voci sulla positività di un altro corridore della Saunier Duval. La sostanza incriminata sarebbe ancora una volta la Cera, la stessa che ha inchiodato Riccò
11.19 - Sul caso Riccò arriva anche la condanna di Damiano Cunego, che proprio prima del Tour aveva promosso una campagna antidoping. "Il ciclismo è sempre allo stesso punto: si annuncia di aver intrapreso la strada giusta per risollevarsi ma evidentemente non è così. Continuo a correre convinto di quello che faccio, però ogni volta ci si scontra con la realtà dei fatti che fa a pugni con i programmi di recupero di credibilità del settore. È un momento durissimo, ma non perdo la fiducia che il futuro possa essere migliore e il ciclismo riacquisti così credibilità. Fermare Riccardo rappresenta un provvedimento giusto in questa direzione"
11.15 - A Pamiers arrivano lo zio e la sorella di Riccardo Riccò, Melissa. "Siamo venuti - dice Giovanni Ghirri, che oltre a essere lo zio è il presidente del fans club di Riccardo Riccò - per manifestargli tutta la nostra solidarietà e per non farlo sentire solo. Speriamo di incontrarlo fuori dalla gendarmeria o nel tragitto da Pamiers a Foix. A noi ora interessa solo l'uomo Riccardo e quello che sta passando"-
NUOVO INTERROGATORIO - Il modenese verrà ascoltato di nuovo questo pomeriggio alle 15 nel tribunale di Foix dal giudice istruttore titolare dell'inchiesta. Frattanto il procuratore Antoine Leroy ha convocato due ore dopo una conferenza stampa per fare il punto della situazione. In mattinata, a bordo di una Porsche Cayenne guidata dalla madre Rosella, è arrivata in Francia la fidanzata di Riccò, Vania Rossi, campionessa italiana di ciclocross.
OMBRE SULLA SAUNIER - Nel mirino dei gendarmi francesi c'è adesso tutta la Saunier Duval Scott. La squadra di Riccò è sospettata di aver messo in piede un sistema doping organizzato. Il motor home del team e l'hotel dove alloggiavano a Ussat-les-Bains è stato perquisito ieri dai gendarmi, che sono anche sulle tracce di Leonardo Piepoli, rientrato ieri sera nella sua casa di Montecarlo.
I DUBBI DEL TOUR - Sulla Saunier Duval aveva avanzato dei dubbi già ieri Christian Prudhomme, direttore del Tour de France: "Gianetti non mi sembra un modello di virtù" aveva detto del manager della squadra di Riccò. Già l'anno passato un corridore della Saunier Duval, Iban Mayo, risultò positivo all'Epo ad un controllo durante il Tour, anche se in seguito venne assolto dalla federazione spagnola. Nonostante questo, la squadra era stata invitata ugualmente. "La decisione di lasciare la corsa dimostra che sono responsabili, se non colpevoli" aveva proseguito Prudhomme, che poi aveva attaccato anche Cobo e Piepoli, mettendo in dubbio la loro vittoria sull'Hatuacam: "Non so se era doping di squadra, ma sull'Hautacam due di loro erano superiori agli altri" aveva insinuato Prudhomme.
MASSIMA SEVERITA' - Sull'affair Riccò ha detto la sua anche Rachida Dati, ministro della Giustizia francese. "La giustizia segue questi casi nel modo più severo possibile - ha detto - È assolutamente sconvolgente avere atleti dopati al Tour de France, tanto più che il ciclismo è uno sport per famiglie, che mobilita tutta la Francia. Per punire il doping abbiamo creato un reato penale estremamente pesante con pene detentive severissime".
PANTANI NON C'ENTRA - Intanto sul caso Riccò sono intervenuti i familiari di Marco Pantani, invitando tramite gli avvocati Alessandro Monti e Claudio Carnevali a smetterla di paragonare la vicenda del Cobra a quella del Pirata. "Non si capisce perché (o forse lo si capisce perfettamente se lo si valuta dal punto di vista del clamore e dell'attenzione che può suscitare sul lettore il nome di Pantani) - fanno sapere gli avvocati - per raccontare un fatto di cronaca giudiziaria sia necessario accostarlo forzatamente e strumentalmente al Pirata". La famiglia Pantani si riserva di rivolgersi alle autorità giudiziarie per tutelare l'immagine del figlio.

giovedì 17 luglio 2008

Il campione modenese ha vinto due tappe della Grande Boucle
La sua squadra, la Saunier Duval, annuncia il ritiro dalla corsa

Tour, Riccò trovato positivo all'Epo
Il corridore fermato dai gendarmi

La sorella: "Se uno va forte trovano sempre il modo di farlo fuori"

Tour, Riccò trovato positivo all'Epo Il corridore fermato dai gendarmi
PARIGI - Finisce la favola di Riccardo Riccò al Tour de France. Lo scalatore modenese classe '83, vincitore di due tappe in questa edizione della Grande Boucle e nono in classifica generale è risultato positivo ai controlli antidoping effettuati tra il 3 e il 4 luglio, prima della cronometro individuale di Cholet. Immediata la sospensione dalla corsa. Dopo la comunicazione del risultato dei test la sua squadra, la Saunier Duval, ha annunciato il ritiro dei corridori con la maglia bianca e gialla dalla corsa francese. Tra loro anche Leonardo Piepoli, vincitore della decima tappa, e il colombiano Juan Josè Cobo, ottavo nella generale.

LE IMMAGINI - L'INTERVENTO DI GIANNI MURA

Secondo l'agenzia antidoping transalpina (AFLD), nelle urine del ciclista sono state trovate tracce di Epo di terza generazione, il cosiddetto Cera (Continuous Erythropietin Receptor Activator), un attivatore continuo dei recettori dell'eritropoietina che stimola la produzione di globuli rossi. Grazie al Cera, giunto da poco nel mercato del doping, l'effetto dell'Epo dura molto più a lungo del normale.

Dopo la notifica del risultato dei test, il corridore è stato prelevato dalle forze dell'ordine e portato in gendarmeria, dove adesso si trova in stato di fermo ed in attesa di essere interrogato. Per la legge francese il doping è un reato penale: il modenese rischia fino a 5 anni di carcere e 75mila euro di multa.

Riccardo Riccò, astro nascente del ciclismo italiano, stava correndo un esaltante Tour de France. Dopo la vittoria a Super Besse e quella non meno importante sul Col d'Aspin, il modenese occupava il nono posto nella generale, indossava la maglia a pois della classifica degli scalatori ed era anche primo nella graduatoria della maglia bianca, che indica il miglior ciclista con meno di 25 anni. Quasi certa la sua esclusione dalla squadra che rappresenterà l'Italia alle Olimpiadi di Pechino.

Quello di Riccò è il terzo caso di doping quest'anno alla Grande Boucle: prima di lui, sempre per positività all'Epo, sono stati fermati gli spagnoli Manuel Beltran l'11 luglio e proprio ieri Moises Duenas.

"E' la stessa sostanza trovata negli altri due ciclisti fermati" ha dichiarato il presidente dell'AFLD Pierre Bordry. E' furente il presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale Pat McQuaid "La mia è ancora una volta una reazione di collera. Ora si dirà che tutti utilizzano la stessa sostanza e che qualcuno gliel'ha venduta. Io sono orgoglioso che questi corridori siano stati presi. Il tour - ha continuato McQuaid - deve andare avanti fino alla fine, fino a Parigi".

A difendere con convinzione Riccò ci pensa la sorella Melissa, che anzi lancia duri attacchi al mondo del ciclismo "Se uno va forte ed è esuberante come mio fratello Riccardo, prima o poi trovano il modo di farlo fuori. E' stato così anche per Marco Pantani". Melissa prosegue ricordando alcuni episodi che avevano coinvolto lo scalatore in passato "Tutti sanno che già due volte era finito sui giornali per l'ematocrito, salvo poi rivelarsi un valore naturalmente alto per il suo fisico".

il cobra di formigine aveva vinto due tappe della grande boucle attualmente in corso

Tour: Riccò positivo, in stato di fermo
Si ritira tutta la Saunier Duval

Nelle urine dello scalatore trovate tracce di eritropoietina. Il ciclista prelevato dalla polizia

PARIGI - Ciclismo senza pace. Il giovane scalatore della Saunier Duval Riccardo Riccò è stato trovato positivo all'Epo. Lo rivela l'agenzia francese antidoping. Riccò è stato prelevato dalle forze dell’ordine dall’autobus della Saunier Duval, ed è stato fischiato dagli spettatori presenti sul posto. Ora si trova in stato di fermo in gendarmeria.

SI E' RITIRATA TUTTA LA SQUADRA - Tutta la sua squadra, la Saunier Duval, si è ritirata dal Tour.

Riccardo Riccò (Omega)
Riccardo Riccò (Omega)
Nelle urine del corridore della Saunier Duval sarebbero state trovate tracce di eritropoietina di terza generazione. Riccò ha vinto già 2 tappe nel Tour de France attualmente in corso ed occupa la nona posizione in classifica generale.
Quello dello scalatore italiano della Saunier Duval è il terzo episodio del genere accertato al Tour de France 2008, dopo i casi degli spagnoli Manuel Beltran e Moises Duenas. La notizia ha indignato il presidente dell’Unione ciclistica internazionale, Pat McQuaid. «La mia reazione, ancora una volta, è di collera» ha detto McQuaid. «Questo prova che questi ragazzi vogliono ancora correre dei rischi», ha aggiunto. «Ora si dirà che tutti utilizzano la stessa sostanza e che qualcuno gliel’ha venduta. Io sono orgoglioso che questi corridori siano stati presi. Il Tour - ha chiuso McQuaid - deve andare avanti fino alla fine, fino a Parigi».

Commenti

Il c.t.: "Spero sia un valore fisiologico"
FRANCO BALLERINI c.t. nazionale
"Mi ricordo che anche tra i dilettanti aveva avuto problemi legati al doping e poi tutto si risolse perché si scoprì che i suoi valori erano alti fisiologicamente. Per Pechino l'avevo chiamato come riserva, non era fra i titolari. La possibilità di schierare un uomo in più mi aveva fatto pensare di schierarlo da riserva: io non ho parole sulla vicenda. Un rimpiazzo? La notizia non mi ha fatto pensare a nessun altro. Io vado avanti con il mio progetto e spero che alla fine possa essere vincente". Alla fine un augurio per il modenese. "Mi auguro che sia un valore fisiologico. Altrimenti, non ho parole".
GIANNI BUGNO ex campione del Mondo
"Sono rimasto amareggiato, anche perché ci sono corridori che faticano e che fanno onestamente il loro lavoro. Da questa situazione però bisogna capire chi ha fornito queste sostanze a Riccò, che pagherà giustamente i propri errori. I controlli funzionano, funzioneranno anche alle Olimpiadi e va bene anche che siano severi - ha aggiunto l'ex campione del mondo all'Agenzia Italpress -. Però bisogna capire non solo il corridore, ma anche chi c'è dietro, bisogna capire chi lo ha spinto a farlo, non è mica andato al supermercato ad acquistare certi prodotti... Riccò - conclude - pagherà e mi dispiace per lui, però bisogna capire chi c'è dietro".
CLAUDIO CHIAPPUCCI ex corridore
"Sono dispiaciuto anche perché il tutto va a sfavore del ciclismo. Vedevo in lui qualcosa della nuova generazione e invece non è così. I paragoni con Pantani? Andiamoci piano: i risultati arrivano nel corso del tempo e paragonare i due credo che sia assolutamente esagerato".
MORENO ARGENTIN ex campione del Mondo
"È l'ennesimo colpo di freno, l'ennesima stupidaggine fatta da un giovane promettente, perché Riccardo era uno dei migliori giovani che abbiamo qui in Italia e sul quale tutti avevano grandi speranze. Per carità, aspetterei qualche giorno prima di considerarlo colpevole, però è sicuramente una stupidaggine compiuta da un ragazzo che si sperava fosse più maturo e che avesse capito che aria tirava. Forse questa lotta che stanno facendo, questa persecuzione non credo sia la strada più concreta per dare le giuste informazioni ai ragazzi. Non credo che la Saunier si ritiri perché a favore di quello che è successo - aggiunge Argentin - . Presumo che si vergognino, per lo sponsor non è una cosa semplice e facile, c'è una reputazione da difendere per uno sponsor che mette tanti soldi".
FRANCESCO MOSER ex campione del Mondo
"Una notizia inaspettata ed è come una legnata sulla testa. Sembra impossibile che nonostante tutti i controlli i ciclisti insistano ancora con queste sostanze - afferma all'Italpress l'ex campione del mondo -. In ogni caso bisogna comunque aspettare i risultati delle controanalisi prima di arrivare a conclusioni affrettate".
RENATO DI ROCCO presidente Fci
"Sono costernato a addolorato. Abbiamo messo in campo le risorse e gli strumenti più sofisticati per combattere questo flagello. Il fatto che nel ciclismo diventi sempre più difficile sfuggire alla rete dei controlli non ci consola affatto. Se continuano ad esplodere questi casi, significa che non c'è stata da parte di tutti la presa di coscienza indispensabile. Bastano alcuni atti irresponsabili a mandare in frantumi l'immagine e la speranza che stiamo cercando di ricostruire - aggiunge Di Rocco -. Ci vuole un sussulto di tutto l'ambiente, una presa di coscienza collettiva per salvare la credibilità e il futuro di uno sport bellissimo e amato da milioni di persone".
ALFREDO MARTINI ex c.t. della Nazionale
"Siamo in un brutto momento ma ne abbiamo passati altri, forse ancora più brutti. Bisogna stare attenti a quei personaggi che girano intorno ai corridori. È gente senza scrupoli e senza rispetto per le regole - aggiunge Martini, intervenuto ai microfoni di Eurosport -. Come si esce da questa situazione? Applaudendo chi riesce a fare ciclismo in maniera pulita e senza ricorrere ad artifizi. È anche colpa dei corridori, non sono dei bambini".
JACQUES ROGGE presidente Cio
"È tutto molto triste. Speravo che le nuove generazioni di ciclisti avrebbero avuto un altro approccio. la notizia però non mette in pericolo il posto alle Olimpiadi di questo sport. I colpevoli sono gli atleti, non l'Uci"
Il nuovo doping si chiama Cera
La Cera, acronimo di «Continuous erythropoietin receptor activator», cioè attivatore continuo del recettore dell’eritropoietina a livello renale. E' un prodotto nuovissimo, viene usato da non più di un anno in ambito ospedaliero nella cura dei pazienti con grave insufficienza renale e costretti alla dialisi.
E' sufficiente un’iniezione, massimo due, al mese. Questo tipo di Epo agisce in maniera continua sul recettore renale, cioè lo stimola a produrre naturalmente eritropoietina. Dal punto di vista tecnico, la maggior durata del prodotto è resa possibile dall’inserimento, a livello di ingegneria genetica-molecolare, di una lunga catena proteica nella molecola dell’Epo, raddoppiandone il peso e soprattutto gli effetti nel corpo. Questo è proprio il segreto del nuovo prodotto che ha attirato l’attenzione degli sportivi: basta l’iniezione con una siringa da insulina per essere coperti per lungo tempo, e quindi non è necessario fare migliaia unità di Epo in continuazione, con il rischio di dover portare in giro le fiale di eritropoietina.
La Cera potremmo descriverla come un prodotto a lento rilascio di Epo: quindi maggiore ossigenazione, più globuli rossi, ma in un lasso temporale più ampio.Senza i picchi tipici della somministrazione esterna di Epo, che mette a rischio gli atleti per l'aumento dei valori di ematocrito ed emoglobina. Ma con due controindicazioni: è un prodotto sintetico (come la stessa Epo), quindi a rischio di rintracciabilità, e ha un effetto più importante sui reticolociti. L'Epo, doping per eccellenza negli anni Novanta, non soltanto nel ciclismo venne rintracciata a partire dall’Olimpiade di Sydney 2000. La Cera, però, già inserita nella lista delle sostanze vietate, ha caratteristiche inquietanti per il possibile uso sportivo. Va aggiunto che non è di facile reperibilità: si trova in ospedale e non in farmacia. Si dice che al mercato nero costi 1.000 euro a siringa.

Riccò, la sorella all'attacco
"Scomodo perché va forte"

Melissa commenta così la positività all'Epo del fratello: "È stato così anche per Marco Pantani". Incredula la fidanzata Vania Rossi: "Non credo che lui sia responsabile, ma non so niente. Per me non ha niente da rimproverarsi"

Riccò con la fidanzata Vania martedì, nel giorno di riposo. Bettini
Riccò con la fidanzata Vania martedì, nel giorno di riposo. Bettini
TORRIANA (Rimini), 17 luglio 2008 - "Se uno va forte ed è esuberante come mio fratello Riccardo, prima o poi trovano il modo di farlo fuori. È stato così anche per Marco Pantani". Non ha mezzi termini Melissa Riccò, sorella maggiore di Riccardo, fermato nella tarda mattinata al Tour de France per tracce di Epo nelle urine. "L'ho sentito alle 11 ed era tranquillissimo (a quell'ora in effetti ancora non era stato reso noto l'esito dell'indagine dell'agenzia antidoping francese, ndr), contento che saremmo saliti tutti a Pratonevoso sabato e domenica per vederlo". La sorella del ciclista della Saunier Duval si dice "sicura" dell'innocenza di Riccardo: "È sotto i riflettori dal primo giorno. Tutti sanno che già due volte era finito sui giornali per l'ematocrito, salvo poi rivelarsi un valore naturalmente alto per il suo fisico".
LA FIDANZATA - Incredula Vania Rossi, fidanzata di Riccò e campionessa di ciclocross. "È un grosso dispiacere, non credo che lui sia responsabile, ma non so niente. Per me non ha niente da rimproverarsi". Stupito anche il padre di lei, Antonio Rossi: "Oggi siamo arrivati a casa dopo l'allenamento giornaliero con Vania e suo fratello. Abbiamo acceso la tv e siamo rimasti gelati. Siamo choccati, potete immaginare. È una vita che questi ragazzi corrono insieme. Gli vogliamo bene, però siamo rimasti malissimo. Cosa fare? Non lo so, siamo talmente a disagio. Un macigno che ci è arrivato tra capo e collo. Con Vania abbiamo sempre fatto le nostre gare, qualche volta si vince, altre si perde, siamo veri appassionati, senza cercare l'impossibile. Ho sentito di controlli nuovi che sono stati fatti su Riccò, ma adesso non so cosa pensare".

Riccò, notte in prigione
"Ma io sono innocente"

Il modenese, positivo all'Epo dopo il controllo effettuato l'8 luglio a Cholet, è stato interrogato a Mirepoix dalla polizia francese. Trascorrerà la notte in detenzione cautelare e domani sarà ascoltato da un giudice. Il pm: "Riccò è calmo e nega di essersi dopato"

La Saunier Duval-Scott prima della partenza: il team deciderà di ritirarsi. Afp
La Saunier Duval-Scott prima della partenza: il team deciderà di ritirarsi. Afp
LAVELANET (Francia), 17 luglio 2008 - Riccardo Riccò è ancora in stato di fermo nel quartier generale di Mirepoix, un paesino di poco meno di 4.000 abitanti nel dipartimento di Ariege. E vi rimarrà ancora a lungo. Il procuratore della Repubblica di Foix, Antoine Le Roy, ha annunciato di aver aperto "a fine mattinata un'inchiesta preliminare" per chiarire gli aspetti penali della vicenda (in Francia il doping è un reato). Con il corridore, al momento, ci sono solo un legale e un interprete. Con ogni probabilità, passerà la notte in cella, in detenzione cautelare, e soltanto domani mattina sarà ascoltato da un giudice d'istruzione.
NESSUNA AMMISSIONE - Intanto, il pm francese Leroy ha riferito che il corridore ha negato di aver assunto sostanze dopanti. "Nelle sue prime dichiarazioni - ha detto Leroy -, Riccò ha negato di avere commesso un fatto del genere. È in custodia cautelare nella gendarmeria di Mirepoix. Fino ad ora si è mostrato calmo. Dovrà comparire domani davanti al giudice incaricato che potrebbe metterlo sotto inchiesta ufficiale".
SU L'EQUIPE - La notizia è apparsa alle 12.26 tra le news del sito de L'Equipe: "Riccardo Riccò positivo ai controlli antidoping. Tracce di Epo di terza generazione nelle sue urine".
CHOLET - I controlli si riferiscono alla cronometro individuale disputata l'8 luglio scorso a Cholet. La conferma arriva da Pierre Bordry, presidente dell'Agenzia francese della lotta al doping, l'unico organo accreditato dall'Aso, che da questa edizione ha estromesso l'Uci: "Le tracce di Epo di terza generazione sono state trovate negli esami svolti dopo la quarta tappa". Nella stessa frazione fu riscontrata la positività di Dueñas della Barloworld, che però è stato fermato ieri e che ha lasciato solo oggi all'ora di pranzo la Gendarmerie di Tarbes in libertà condizionata per tornare in Spagna insieme ai fratelli. Quanto a Beltran, lo spagnolo della Liquigas, non aveva superato i test già l'11 luglio.
INTERROGATO - Il modenese, che prima della 12ª tappa era nono in classifica con 2'29" di ritardo dalla maglia gialla, aveva vinto due tappe: quella di Super Besse il 10 luglio, e quella di Bagneres-de-Bigorre, quattro giorni dopo. L'atleta è stato raggiunto dalla gendarmeria nel van della Saunier Duval, prima della partenza della dodicesima tappa, e portato via a bordo di un'auto della squadra per essere interrogato mentre la folla lo copriva di fischi e insulti. E' stato interrogato a lungo visto che per la legge francese è un reato penale il traffico di prodotti dopanti (non certo l'assunzione) con pene fino a 5 anni e multe fino a 75mila euro.
RITIRO IN BLOCCO - Tutta la Saunier Duval-Scott, ha deciso di non partire per protesta nella 12ª tappa, la Lavelanet-Narbonne di 168,5 chilometri, ritirandosi dal Tour de France e sospendendo ogni attività agonistica in Francia e negli altri Paesi. Il direttore della Grande Boucle, Cristian Prudhomme, terrà una conferenza stampa dopo la tappa odierna.
IL CERA - L'Agenzia francese per la lotta al doping aveva già testato il corridore della Saunier Duval-Scott diverse volte, tre prima della partenza e una dopo l'arrivo solo nella prima settimana della Grande Boucle. Riccò avrebbe utilizzato il CERA, attivatore continuo dei recettori dell'eritropoietina ma sembra che le ultime analisi condotte dall'AFLD abbiano evidenziato livelli anomali di ematocrito ed emoglobina per un totale di 20 atleti iscritti.
"CATASTROFE" - "Quando l'ho sentito ero in macchina e non avevo parole. La prima sensazione era quella di mollare tutto e andare a casa. Il ciclismo è la mia vita, ma queste cose mi hanno fatto perdere passione, gioia di vivere e passione per il mio lavoro". È un Pietro Algeri affranto quello che commenta, ai microfoni di Eurosport, la notizia della positività di Riccardo Riccò alla Cera, l'Epo della terza generazione. "È più di una sorpresa - ha commentato il general manager della Saunier Duval, squadra del corridore modenese che ha deciso di abbandonare il Tour de France -. Tutta la squadra aveva lavorato alla grande. È una cosa catastrofica".
L'ACCUSA DI KIRCHEN - "Se dovesse essere confermata, sarebbe una notizia terribile per la nostra squadra", ha detto lo spagnolo Juan Josè Cobo, secondo dietro Leonardo Piepoli nella tappa di Hautacam e ottavo in classifica generale. Durissimo il commento di Kim Kirchen, che ha vestito la maglia gialla proprio fino al giorno della doppietta Saunier: "Non mi sorprende che sia capitato a Riccò". Romain Feillu, che ha anche vestito la maglia gialla, ha aggiunto senza pietà: "E' arrogante, nessuno lo ama in gruppo". George Hincapie esprime più saggiamente preoccupazione: "È uno shock. Riccò era uno dei corridori faro e ciò che è successo non può che provocarmi dispiacere. Penso che adesso sarà difficile per il ciclismo ritrovare consensi".
IL TOUR VA AVANTI - La dodicesima frazione è stata vinta in volata da Mark Cavendish. Alle 13.24 è stato dato il via: 159 i corridori rimasti. Nibali indossa la maglia bianca di miglior giovane, Sebastian Lang quella di miglior scalatore. Entrambe erano di Riccò fino a questa mattina.

lunedì 14 luglio 2008

TEAM CICLI SPREAFICO VELO PLUS NEWS
Scritto da Gias
lunedì 14 luglio 2008
Secondo posto assoluto per Nicolo Pirera sul lungo e per Marco Stoppa sul Corto: il percorso era quello della GF Franciacorta tappa conclusiva della Coppa Lombardia GF/MF.
Bevera di Sirtori(Lc)_ Ancora una domenica in cui i colori di Cicli Spreafico Velo Pluf GF Cycling Team si sono resi protagonisti all’interno di una delle più belle granfondo del panorama lombardo, la “Franciacorta” di Sebino(Bs). La granfondo bresciana non era una gara come le altre, aveva un valore aggiunto: la possibilità di regalare a Marco Stoppa e Guido Grandi la vittoria finale di categoria nella Coppa Lombardia GF/MF Velo Plus. Obbiettivo centrato in pieno, anche se per l’incoronazione sarà necessario attendere le classifiche ufficiali che verranno pubblicate verso la metà di questa settimana.
Guardando al particolare della gara domenica Cicli Spreafico Velo Plus ha portato due suoi atleti a conquistare il secondo posto assoluto sia sul percorso lungo di 124.5km sia su quello corto di 94.3km.
Nicolo Pirera è stato l’artefice di questa bellissima impresa sul tracciato più impegnativo che prevedeva ben tre ascensioni. Il secondo posto assoluto ha regalato a Nicolo la vittoria all’interno della categoria M4, ancora una maglia Cicli Spreafico Velo Plus sul gradino più alto del podio.
Sempre sul lungo Francesco Vecchi ha conquistato il 28° posto tra gli M3.
Sui 94.5km del tracciato della mediofondo si sono viste 5 maglie di Cicli Spreafico Velo Plus GF Cycling Team e tutte si sono classificate all’interno della Top-Ten di categoria.
Marco Stoppa, a conferma di una forma fisica smagliante, ha disputato, contro un altro atleta della categoria M2, la volata per la vittoria assoluta terminando purtroppo in seconda posizione. Il suo tempo è stato di 2h15’33”.60, solo 20 decimi in più del vincitore.
Decimo assoluto chiude il giovane Stefano Berto con un tempo di 2h19’01” che gli vale il 3° posto tra i Mastersport.
Ottima prova anche per Fabrizio Talon che si regala uno stupendo 2° posto tra gli M4.
Settimo posto sia per Giuseppe Panzeri sia per Ginamario Cazzaniga, il primo tra gli M5 il secondo tra gli M6.
Ora tutti gli atleti di Cicli Spreafico Velo Plus GF Cycling Team è in trepidante attesa di conoscere le classifiche finali della Coppa Lombardia GF/MF Velo Plus dalle quali arriveranno sicuramente ottime notizie.

Ancora un'ottimo risultato per Grandi Guido

Vincitore della coppa Lombardia 2008

Master 2


GF FRANCIACORTA E SEBINO CLUSANE D'ISEO,13/07/2008

corto km. 94

Pos Nominativo Cat PosCat Team Tempo Km/h

1 BONGIONI ALESSIO SEN 1/86 GS ZAINA CLUB 02:36:10.00 36,12

2 UNTERTHURNER STEPH JUN 1/33 L'ARCOBALENO CARRARO TEAM 02:36:10.90 36,12

3 GRANDI GUIDO SEN 2/86 ASD CICLI SPREAFICO VELO PLUS 02:38:02.80 35,69

4 SPATTI GIOVANNI SEN 3/86 ASD TEAM BOARIO 2005 02:38:03.30 35,68

5 BARZAGHI FABRIZIO SEN 4/86 ASD CICLI SPREAFICO VELO PLUS 02:38:04.10 35,68

6 CURTI LUCIANO SEN 5/86 CLUB LOMBARDIA TEAM 02:38:04.60 35,68

7 MARINONI PIETRO SEN 6/86 GS RAMPI TEAM 96 02:38:04.90 35,68

8 NOVALI ROBERTO SEN 7/86 POLISPORTIVA SULZANO 02:38:05.20 35,68

9 STOPPA MARCO VET 1/121 ASD CICLI SPREAFICO VELO PLUS 02:38:05.70 35,68

10 CAMOZZI ANTONIO JUN 2/33 ASD GS TEAM MOROTTI 02:38:05.80 35,68

Piepoli domina sui Pirenei

Lo scalatore della Saunier Duval-Scott ha vinto la decima frazione del Tour de France precedendo il compagno di squadra Cobo. Riccò chiude al sesto posto. Evans nuova maglia gialla

Leonardo Piepoli esulta sul traguardo di Hautacam, dietro di lui gioia anche per Cobo. Afp
Leonardo Piepoli esulta sul traguardo di Hautacam, dietro di lui gioia anche per Cobo. Afp

Piepoli domina sui Pirenei

Lo scalatore della Saunier Duval-Scott ha vinto la decima frazione del Tour de France precedendo il compagno di squadra Cobo. Riccò chiude al sesto posto. Evans nuova maglia gialla

Leonardo Piepoli in azione con Vande Velde. Bettini
Leonardo Piepoli in azione con Vande Velde. Bettini
HAUTACAM (Francia), 14 luglio 2008 - La diretta in tempo reale della decima tappa del Tour de France. Al via da Pau in 170 alle 13.07. Kim Kirchen in maglia gialla, Riccò è 21° in classifica generale a 2'35". L'audio dei nostri inviati dalla corsa
15.45 - Un francese in testa alla tappa più attesa, la Pau-Hautacam, di 156 km con il passaggio sul Tourmalet a quota 2115. Remy Di Gregorio (Français des Jeux) ha quasi 8' di vantaggio a 56 km dall'arrivo. Riccò è nel gruppo dei migliori, guidato dalla Csc che prepara l'attacco di uno dei suoi leader: lo spagnolo Sastre o uno dei fratelli Schleck.
16.00 - Di Gregorio resta davanti a 1,5 km dalla vetta (quota 2115 metri). Con la maglia gialla altri 35 uomini: tra di loro Riccò, Piepoli, Cunego, Sastre, Andy e Frank Schleck, Menchov, Valverde ed Evans. Si stacca Schumacher.
16.03 - Cunego si stacca, mancano 3 km alla vetta. In crisi anche Valverde.
16.05 - Di Gregorio scollina il Tourmalet da solo. Mancano 50 km all'arrivo. Per il francese 20 punti per la classifica della montagna e il premio dedicato a Jacques Goddet, giornalista e direttore del Tour dal 1936 al 1986. A 2'11" Dupont e Roy.
16.10 - Con la maglia gialla, a 5'50" da Di Gregorio, passano in cima Voigt (che ha fatto l'andatura), Sastre, Menchov, Cobo, Evans, Efimkin, Kohl, Schleck, Schleck, Ricco, Piepoli, Kirchen e Vande Velde. Cunego e Valverde inseguono questo gruppetto a quasi un minuto.
16.20 - Riccò è l'unico dei big ad avere due compagni di squadra con se (Cobo e Piepoli). Mancano 35 km all'arrivo. I corridori stanno affrontando la discesa verso Ayros Arbouix. Valverde è segnalato a 55" dal gruppo Kirchen.
16.25 - Con Dupont (Ag2r) e Roy (Français des Jeux), c'è anche Duque (Cofidis) all'inseguimento di Di Gregorio. Il francese ha 2 minuti sul terzetto di inseguitori. Cunego e Valverde sono a 40" dalla maglia gialla.
16.30 - Ai - 25 il vantaggio di Remy Di Gregorio scende: 1'55" su Roy, Dupont e Duque; 5'30" su Kirchen, Riccò e gli altri uomini di classifica. Valverde-Cunego si staccano: 1'10" dai migliori.
16.35 - Cancellara e Voigt imprimono un ritmo altissimo alla marcia del plotone maglia gialla. Di Gregorio potrebbe essere risucchiato nel giro di pochi minuti. Poco più di 20 km al traguardo.
16.40 - Valverde e Cunego a 2'31" dalla maglia gialla.
16.45 - Iniziano i 14,4 km dell'ascesa finale. Pendenze medie del 7,2% con punte all'11. In testa alla corsa resiste Di Gregorio.
16. 50 - Cancellara si stacca, lo svizzero ha esaurito il suo compito. Davanti al gruppo Kirchen resta Jens Voigt, anche lui della Csc. Riccò pedala agile di fianco a Piepoli. Crisi Cunego: è di quasi 3 minuti il ritardo del veneto, che viaggia con Valverde.
16.51 - Alluna Piepoli. Risponde Frank Schleck. Aumenta il ritmo. Meno di 12 km all'arrivo. Perde contatto il fratello Andy.
16.53 - In difficoltà anche Kim Kirchen. Salgono bene anche Cobo e Sastre.ù
16.55 - Attacca anche Menchov. Guadagnano qualche metro Piepoli e Frank Schleck. Riccò ha perso contatto. Evans è ancora più dietro.
16.57 - Riccò si riporta su Menchov. Intanto per Valverde c'è anche un problema meccanico (catena). Di Gregorio termina la sua avventura.
17.00 - Cinque uomini in testa ai -9: Piepoli e Cobo (Saunier), V. Efimkin (Ag2r), Kohl (Gerolsteiner) e F. Schleck (Csc). Riccò a 30". Kirchen a un minuto.
17.02 - Cadel Evans prova l'accelerazione. Nibali intanto si è riportato sul gruppo di Riccò. Perdono contatto Kohl ed Efimkin. Davanti restano in tre.
17.04 - Un minuto e 15" di vantaggio per Schleck, Cobo e Piepoli. Meno di 7 km al traguardo. E' proprio Cobo a provare l'allungo. Sembra un'azione efficace. La maglia gialla è a 1'50".
17.07 - In questo momento Frank Schleck è a 6" dalla maglia gialla. Piepoli si è riportato su Cobo e lo ha staccato.
17.10 - Ai - 5 Evans, Sastre, Nibali, Riccò, Vande Velde e Menchov hanno 1'29" da recuperare su Piepoli. Ma Franck Schleck e Cobo non mollano lo scalatore pugliese.
17.15 - Poco più di 3 km alla vetta, il vantaggio del terzetto di testa sale a 1'29". Frank Schleck in questo momento è maglia gialla virtuale.
17.17 - Segnali di riscossa da parte di Cunego. Solo all'inseguimento dei migliori, ha guadagnato una trentina di secondi.
17.19 - Rallenta Frank Schleck, davanti ci sono i due Saunier Duval: lo spagnolo Cobo e Leonardo Piepoli. Due chilometri al traguardo.
17.21 - Kirchen è a 3'30" dal duo di testa, ormai a 1500 metri dal traguardo.
17.23 - Ormai è una questione tra i due uomini della Saunier Duval-Scott, che centrerà la terza vittoria nelle prime 10 tappe della Grande Boucle. Intanto il calo di F. Schleck porta Evans a un passo dalla maglia gialla.
17.25 - Leonardo Piepoli ha vinto la decima tappa del Tour de France. Cobo è secondo.
17.29 - Terzo posto per F. Schleck. Sesto Riccò.
17.31 - Quarto Kohl, poi a 1'06", poi Vladimir Efimkin a 2’05", Riccardo Ricco a 2’17", Carlos Sastre a 2’17", Cadel Evans a 2’17", Denis Menchov a 2’17". Evans è il nuovo leader della corsa per appena 2" su Frank Schleck

domenica 13 luglio 2008

Riccò, un giorno da Pirata

Il modenese stacca tutti sul Col d'Aspin con un'azione alla Pantani e arriva solo al traguardo. Kirchen chiude a 1'17". E' il secondo successo in tre giorni, che lo rilancia in classifica generale


Riccardo Riccò, 24 anni, secondo successo al Tour. Afp
Riccardo Riccò, 24 anni, secondo successo al Tour. Afp

BAGNERES DE BIGORRE (Francia), 13 luglio 2008 - Un'altra giornata indimenticabile per Riccardo Riccò sulle strade del Tour de France. Dopo il successo di Super Besse, il primo in carriera alla Grande Boucle, il modenese della Saunier Duval-Scott si ripete nella nona tappa,la Tolosa-Bagneres de Bigorre di 224 km, con un attacco irresistibile sul Col d'Aspin. Vladimir Efimkin secondo, Cunego nono. Kirchen resta in testa ma perde 1'17" (come Valverde e gli altri big) dal modenese.
L'INIZIO - Kim Kirchen riparte da Tolosa al quarto giorno in maglia gialla. Riccò è invece alle prese con le conseguenze della caduta di ieri. Il modenese non ha l'umore dei giorni migliori, eppure non rinuncia all'idea di combinare qualcosa anche in una tappa di avvicinamento a Tourmalet e Hautacam. Finirà per dare spettacolo.
EVANS AMMACCATO - Pronti via e partono in tre: Lang (Gerolsteiner), Jalabert (Agritubel) e Kuschynski (Liquigas). Quaranta secondi ai 25, 9'50" ai 42, 13"30" sul Cole de St. Quitterie, la prima côte di una giornata lunghissima. A metà corsa Evans finisce a terra con il compagno di squadra Brandt. Le conseguenze dello scivolone in discesa dopo il Col de Buret (botte al gomito, alla spalla e al ginocchio sinistro) non impediscono all'australiano di rientrare, ma la maschera di sofferenza di Cadel non promette niente di buono per le prossime battaglie.
PIEPOLI TIRA - Lang saluta la compagnia sul Peyresourde, anche se gli occhi restano incollati sul plotoncino composto dagli uomini di classifica. I fuochi d'artificio esplodono sul Col d'Aspin, 12,3 km al 6,5% di pendenza media. Schumacher si sgancia al secondo chilometro d'ascesa, portandosi dietro Piepoli. Riccò affonda il pugnale sul gruppo dei migliori allungando le posizioni. In fila indiana inseguono Valverde, Kirchen e Pereiro. Ed è proprio il vincitore a tavolino del Tour 2007 a fare ulteriore selezione.
E PARTE RICCO' - Il secondo affondo fi Piepoli cade ai - 30. Dietro lo scalatore pugliese c'è sempre Riccò, la solita tenaglia della Saunier Duval, quella che abbiamo visto trionfare sulle Tre Cime di Lavaredo al Giro 2007. Preparato il terreno al compagno di squadra Pipeoli si fa da parte. E qui succede qualcosa che ricorda terribilmente le imprese del Pirata. Mani basse sul manubrio, sguardo fisso davanti alla strada, avversari saltati uno dopo l'altro. Riccò sale il Col d'Aspin con un'altra marcia e inghiotte anche Lang, ritrovandosi in testa alla corsa sulla vetta con 1'11" di vantaggio.
E' FATTA - La lunga discesa verso Bagneres de Bigorre esalta le doti di Nibali, che si porta dietro Lang e insegue il Cobra, che addirittura guadagna qualcosa (1'23" ai - 15). Dietro non c'è accordo. E' il segnale. Riccò chiude la sua splendida cavalcata nel secondo trionfo in tre giorni al Tour, che lo rimette in gioco anche in chiave podio.
E DOMANI... - Domani una delle tappe più attese, con partenza da Pau: 156 km di alta montagna con il Tourmalet (quota 2115) e l'ascesa finale a Hautacam. Un passo determinante sulla strada verso Parigi.